Mi presento

Maledetta La Moda è un'espressione usata da mia madre quando ti vesti in modo stupidamente inadeguato (es. con i sandali a febbraio o con la pelliccia ad agosto) per amore del fashion. Ho traslato questa espressione su un altro piano per descrivere la situazione in cui mi trovo: stagista a Milano intrattengo una relazione di odio e amore con il mondo della moda mentre cerco di realizzare il mio sogno e diventare bellariccaestronza.

martedì 5 gennaio 2010

Riflessioni post-capodanno tedesco

Iniziamo l'anno in bellezza con una delle mie partenze intelligenti: Frankfurt am Main!
  • Temperatura prevista: -15°!!!
  • Distanza aeroporto-centro: 200km!!!
  • Location hotel: quartiere a luci rosse !!!!

I presupposti per un'altra avventura fantozziana c'erano tutti!
Alla fine le cose si sono dimostrate molto meno peggio del previsto: non ci siamo ibernate, siamo sopravvissute ad un viaggio di 2ore in pullman con una comitiva di logorroici bergamaschi e non abbiamo dormito in un locale di streap tease nonostante strani giochi di specchi in camera e luci rosse in bagno.

Da questa esperienza germanica ho imparato molte cose sui costumi del luogo, ma mi porto a casa anche alcuni interrogativi esistenziali.
Innanzitutto ho capito che non serve affannarsi ad imparare il tedesco o parlare l'inglese tanto una persona che parla l'italiano la troverai ovunque, anzi, come mi ha ammonito un saggio kebbabbaro turko-tedesco-calabrese: sei italiana? e parla l'italiano!
In secondo luogo ho sperimentato sulla mie pelle che la notte del 31 dicembre a Francoforte mettono in scena una rievocazione dei bombardamenti della seconda guerra mondiale a botta di petardi, miccette, bengala, bombe a mano e pistole a salve (?). Non risparmiano nemmeno i vecchi e i bambini e non si fanno prigionieri!
Non da meno il fatto che i tedeschi amano le cose farlocche: visita la casa natale di Goethe e dopo 20 stanze comodamente distribuite su 4 piani scoprirai che è stata completamente distrutta durante la guerra e di originale ci sono rimasti solo i primi 4 gradini delle scale!
Quello che mi ha lasciato più perplessa, però, sono i costumi tedeschi in senso lato ma soprattutto in senso stretto: ma come fanno a conciarsi in quella maniera? Tra l'altro, come mi faceva notare la mia socia Lelly, siamo a Francoforte non a Tunisi!!!!Com'è possibile che uno dei più importanti Paesi europei, all'avanguardia in così tanti settori sia così assurdamente indietro nel campo dell'abbigliamento (e non parlo di moda che mi sembra troppo)????

Dopo profonde e interminabili elucubrazioni ho capito che in Germania il tempo si è fermato agli anni '90: è evidente dal fatto che nei locali mettano ancora obssession degli aventura, la macarena, la lambada e Antonella Ruggero! D'altronde sul canale musicale nazionale passano ancora lo stesso video dei Take That che passavano 10 anni fa quando nei miei pomeriggi di non studio in compagnia dei canali satellitari ero una fedelissima telespettatrice di Viva. Grazie alla quale, per inciso, ho appreso delle utilissime parole come werbung: dove vai se non sai come si dice pubblicità in tedesco????

Un paio di consigli per tutti quelli che dopo questa splendida recensione della città avessero voglia di visitare Francoforte: non fatevi intortare ed evitate come la peste l'ebbelwai (la bevanda locale: un ottimo vino di mele al gusto di birra annacquata) e non chiedete mai degli stuzzichini (altrimenti detti "intrattieni") alle 6 di sera, vi ritroverete davanti un piatto da 10kg di salsicce e patate che digerirete dopo 3 giorni!

Quello che vi consiglio assolutamente di fare è trascorrere una serata al sinskatten: se siete interessati allo studio sociologico dei casi umani è il posto che fa per voi!

Auf Wiedersehen, o come dicono i giovani più cool: CIAO! (mah...)