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Maledetta La Moda è un'espressione usata da mia madre quando ti vesti in modo stupidamente inadeguato (es. con i sandali a febbraio o con la pelliccia ad agosto) per amore del fashion. Ho traslato questa espressione su un altro piano per descrivere la situazione in cui mi trovo: stagista a Milano intrattengo una relazione di odio e amore con il mondo della moda mentre cerco di realizzare il mio sogno e diventare bellariccaestronza.

sabato 16 ottobre 2010

Analisi socio-antropologica delle feste milanesi: donne canotto vs donne invidiose


L'inverno è alle porte e come da copione progetto una fuga da Milano. E allora mi metto a pensare ai pro e i contro, a quello che mi mancherà e quello che invece mi farà scappare via a gambe levate.

Tra le cose che mi mancheranno ci sono sicuramente le feste. Quando parlo di feste mi riferisco a quelle situazioni tipicamente milanesi in cui ti trovi per puro caso o per dirla in parole povere: IMBUCATO!


Quegli inviti che ti gira la tua amica a cui l'ha girato il suo collega che a sua volta l'ha ricevuto dall'amico del vicino di casa del commercialista di uno che lavora per un giornale X che potrebbe essere Vogue come Metro. Per intenderci quelle e-mail inoltrate così tante volte che l'oggetto ha così tante “I” che sembra un codice binario.

Le suddette feste, sulla base della mia modesta esperienza, possono essere divise in due macrocategorie: quelle veramente fighe da raccontare agli amici finché l'arteriosclerosi non ti ha cancellato anche quell'ultimo ricordo di gioventù, durante le quali passi il tempo a chiederti come hai fatto ad entrare e contemporaneamente ti compiaci con te stesso per l'abilità con la quale hai aggirato l'ostacolo "tipo alla porta che non trova il tuo nome sulla lista" e quelle veramente sfigate durante le quali ti domandi perche' non sei rimasto a casa a guardare il derby di hokey sull'erba Quarto Oggiaro vs Abbiategrasso che tanto era meglio, ma ti consoli pensando all'open bar.

Sì perchè la caratteristica delle feste milanesi (nonche' il motivo che spinge almeno l'85% degli "invitati" a parteciparvi) è che SI BEVE (e qualche volta si mangia anche) GRATIS!

Diciamolo una volta per tutte e smettiamola di fare i fighi interessati alla presentazione del nuovo palinsesto di La7 anche se lavoriamo in banca o alla presentazione della nuova collezione dello stilista emergente del momento selezionato personalmente da Anna Wintur se quando sfilano i suoi modelli gli diamo le spalle per fare le fila al bar!!!!

Detto questo devo ammettere che di feste veramente fighe ne ho vista qualcuna, ma quello di cui voglio parlare in questo momento sono le feste apparteneti all'altra categoria.


Prendo spunto da quello che mi è successo qualche giorno fa quando la mia amica Erika mi ha invitata alla presentazione del nuovo calendario che una strappona di cui non ricordo assolutamente il nome ha fatto per la rivista For Man (roba di cultura!). Sinceramente sospettavo la sola, ma mi sono fatta tentare dalla location: hotel Principe da Savoia, che fai non ci vai???

Arriviamo baldanzose a quest'appuntamento imperdibile con la mondanità di serie C e scopro con mio profondo disappunto che avevo completamente sbagliato dress code e che ero l'unica con tacchi più bassi di 11cm (ndr. avevo le ballerine!!!). Appurato il fatto che a malapena arrivavo all'anca della più bassa delle altre partecipanti alla festa, mi prendo da bere e mi accomodo su un divanetto pronta a dare il via allo sport preferito dalle donne: il taglio e cucito sulle altre donne!

In situazioni ad alta concentrazione di figone come questa, l'atteggiamento di noi donne segue un andamento ricorrente partendo dal "mamma mia che figa, è troppo bella: voglio morire!" per finire al "che brutta borsa, sarà pure falsa" passando per il classico "sono tutte rifatte, sembrano il canotto che usavo al mare quando ero piccola".

In questa occasione devo dire che ho sfoggiato anche la mia frase preferita: "ma quale chirurgo incompetente le ha fatto delle tette così grosse su un fisico così magro??? Sta malissimo!!!" (commento esclusivamente femminile che ovviamente non si è mai nemmeno avvicinato a meno di 5km da un cervello maschile). Va da sé che tutte queste profonde riflessioni nascondono (nemmeno troppo bene) un'invidia crescente che fa passare il tuo modo di approcciarti alla serata dal "che magre: non mangerò mai più nemmeno io'" al "tanto non sarò mai così figa tanto vale ingozzarsi di tartine!"

Ma torniamo al motivo dell’inserimento della suddetta festa nella caregoria troppo sfigata: i partecipanti!

“Eventi” di questo tipo si popolano di emeriti sconosciuti apparsi per più di 3 minuti (anche non consecutivi) in televisione e si trasformano subito in esercizi per la tua memoria fotografica al suon di “ dov'è che l’ho vista quella là? Televendita Monika sport?”. “Ma no, era seduta una sera a ristorante accanto alla fidanzata del portinaio di quel calciatore del Cervia: è stata ospite anche da Barbara D’Urso!!!” Ambhè, una star di Hollywood allora!

Che poi mi domando, cari organizzatori di queste feste, che credete che siamo tutti scemi e non lo sappiamo che quei quattro derelitti simil-famosi per venire si fanno pagare??? Che non lo so che se puoi convincere uno un pelino più conosciuto della cugina della velina a partecipare alla tua festa in cambio di un cellulare nokia da 80 euro (e parlo per esperienza personale), quelle sottospecie di modelle di Postalmarket le hai convinte con un Ticket Restaurant ?!?


Vedere Daniele Interrante che rilascia delle interviste (credo per il magazine dell’Esselunga) facendo il figo con in testa un panama alla rovescia (che lo faceva sembrare piu’ imbecile di quanto già non sia, se mai fosse possible…) sottobraccio alla sua ragazza avvolta nelle carte dei Ferrero Rocher mi ha fatto passare anche la voglia di usufruire dell’open bar e ho deciso di tornare a casa.

Sulla porta io e la mia amica ci concediamo l’ultima "osservazione partecipante" della serata:

Io: “ma perché quella ha un vestito elegante con delle scapre sportive?”

Erika: “mamma mia, non si può guardare! sarà una nuova moda?”

Io: ”macché, quella è troppo scema per abbinarsi i vestiti alle scarpe e troppo sfigata per avere uno stylist personale!”

A ppppposto, adesso possiamo tornare a casa e andare a dormire serene: anche stasera abbiamo dato il nostro contributo a rendere il mondo un posto migliore!

2 commenti:

  1. Voglio leggere assolutamente l'intervista di Daniele Interrante!!! Il mio problema è che vado al PAM!! :(

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  2. l'intervista in cui rivela in esclusiva cosa prendera' con i punti fragola della raccolta 2010-2011 mi sembra un ottimo motivo per cambiare supermercato! ;)

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