Mi presento

Maledetta La Moda è un'espressione usata da mia madre quando ti vesti in modo stupidamente inadeguato (es. con i sandali a febbraio o con la pelliccia ad agosto) per amore del fashion. Ho traslato questa espressione su un altro piano per descrivere la situazione in cui mi trovo: stagista a Milano intrattengo una relazione di odio e amore con il mondo della moda mentre cerco di realizzare il mio sogno e diventare bellariccaestronza.

venerdì 25 dicembre 2009

A tu per tu con Babbo Natale

Caro Babbo Natale, credo che sia arrivato il momento di mettere le carte in tavola e parlarci francamente: tu mi odi, è vero? Ti prego, parliamone...
Per anni ed anni, seguendo il consiglio di mia madre, ti ho chiesto
solo REGALI UTILI: un fidanzato schifosamente ricco e vagamente somigliante a Jude Law, un lavoro facile e ben retribuito, una mutazione genetica che mi permettesse di mangiare tutto e dimagrire 10kg, una Porsche come quella di Dylan McKay, addormentarmi me e svegliarmi Elisabetta Canalis...insomma cosine da poco ma che servono sempre!
E tu, cosa mi hai portato di tutto questo? Se non te lo ricordi, te lo ricordo io: NIENTE DI NIENTE Babbino caro!
Ti ricordo che quest'anno (tanto per non andare troppo indietro con i tempi) ho ricevuto: circa 5kg in più e non dove ci sarebbero voluti (capisc'ammè), un lavoro impegnativissimo e praticamente non retribuito, una bicicletta che mi hanno pure rubato, nessun uomo che nemmeno lontanamente, al buio, con la nebbia e gli occhiali da sole ricordasse vagamente Jude Law (per il dettaglio "schifosamente ricco" non ne parliamo nemmeno) e al massimo mi sono addormentata me e mi sono svegliata con le borse sotto gli occhi.
A questo punto, sai che ti dico brutto vecchio ciccione che non sei altro? Chiederò solo regali futili: un I-Phone, un paio di ballerine di Ferragamo e una borsa di Hermes! E se non me li porti, sono cazzi tuoi, so dove abiti!

venerdì 6 novembre 2009

Non si vive di sole feste

Avete presente quando si dice “al posto giusto al momento giusto?” Beh, beati voi perchè io non lo so, non mi è mai successo!
Semmai io ho sperimentato il contrario, ovvero “al posto giusto al momento sbagliato”, anzi, potrei tranquillamente fregiarmi del titolo di regina della scelta sbagliata.
In effetti che il tempismo non fosse il mio forte ne avevo avuto sentore, ma adesso direi che posso averne la certezza!

Per anni ho ascoltato storie di persone che si trovavano in assurde situazioni fortunate del tipo: “ero in un negozio e mi piaceva una borsa, ma costava 2.000 € ma quando la commessa ha visto che la guardavo mi ha detto che solo per quel giorno, solo per quel minuto e solo per quelli la cui terza lettera del cognome fosse la Z c’era lo sconto del 90%”; oppure “passeggiavo alle colonne di S. Lorenzo e pensavo che il giorno dopo sarei dovuta andare a comprare una bicicletta, quando mi si avvicina un ragazzo e mi propone di comprare la sua (???) per 30€"; ma anche: “ero stagista senza possibilità di assunzione in un posto dove le assunzioni erano bloccate dal 15-18, quando un mio collega il giorno prima della scadenza del mio contratto decide di diventare donna, sposarsi, adottare un figlio e chiedere la maternità”…
Ma dai, ma assurdo! Ma che fortuna…

Ed io? Beh io dal mio canto posso raccontare storie del tipo: “ero in un negozio, mi piaceva una borsa che costava uno sproposito, l’ho comprata lo stesso e dopo 2 ore sono iniziati i saldi del 99%”; ma anche “era stagista, mi avevano rinnovato il contratto ma io ho detto di no e nel giro di 1 mese si sono licenziate due persone e hanno assunto anche il fattorino del dhl”.
Non ultima questa notizia fresca fresca di giornata: la persona che hanno preso al posto mio per uno stage che ho rifiutato per andare a lavorare dove sono adesso, è stata assunta… tara-ta-taaaaaaaa (silenzio raggelante)… Beh, tu avrai ottenuto altre soddisfazioni dalla tua scelta…Si, sono al secondo stage, a gennaio mi scade il contratto e l’aria che tira da queste parti non mi fa ben sperare… Altro che sesto senso, io non ne ho nemmeno 4 e mezzo di sensi!!!

Se ho una certezza nella vita è che messa davanti a un bivio, sicuramente sceglierò la starda sbagliata!
Pazzesco vero? Queste storie sono troppo divertenti e mi fanno sempre conquistare le luci della ribalta alle feste…sì, bello, ma solo quello!

Si può vivere della sola fama di anima della festa???
E pensare che i miei genitori mi avevano messo in guardia: non ci sono solo le feste nella vita! E io che non ci credevo….

martedì 3 novembre 2009

La stagista bionica e il suicidio professionale

Per quanto tempo devi continuare a sbattere la testa contro il muro prima di capire che anche se sei la donna bionica il cemento armato non lo butti giù??

Questo era l'argomento di conversazione tra me e la mia coinquilina ieri sera a cena...e pensare che fino a poco tempo fa a tenere banco era "cosa facciamo stasera? e domani?" quando tra il mercoledì e il venerdì non c'era nessuna differenza perchè ogni giorno era potenzialmente il w-end...

Ma tornando al tema dibattuto tra me e Alice, la sua domanda era: "quanto tempo dobbiamo continuare a svenderci con stage sottopagati (quando ci va bene e non sono addirittura gratuiti) prima di metterci l'anima in pace e desistere? Ci saranno anche altri lavori fuori dal meraviglioso mondo della disoccupazione, ops, comunicazione!"

Ieri ci siamo promesse che la prossima sarà l'ultima chance che gli e ci diamo; dopo di che, se anche questa volta la nostra carriera non decolla, molliamo la zavorra e tentiamo la fortuna altrove! Magari con un lavoro serio...magari vado a lavorare in banca...o magari vinco al Superenalotto... (seeeeeee, magari!!!)

In ogni caso ho deciso e così sarà! Ma poi mi ricordo che questo discorso non mi è nuovo: non l'avevamo già fatto allo scorso giro di stage??? Ma allora siamo proprio recidive!!!

Ma allora ha ragione Francesca a dirmi che il vero suicidio professionale non sarebbe tornare a Pg quanto piuttosto restare a Mi a fare le stagiste a vita...

A questo punto ho deciso: vado a fare la barista in discoteca!

lunedì 5 ottobre 2009

Generazione Zero Euro

Domenica sera appuntamento con il cineforum: quale film migliore dato il magico momento storico se non "Generazione Mille euro"???

Racconto di un 27enne (ma dai, come me!) che vive a Milano (oh, proporio come me!) in affitto con due coinquilini (anch'io...), super precario del dipartimento marketing di una multinazionale con pochissime possibilità di rinnovo del contratto (ma sono proporio io!!!).
Fin qui tutto ok, ma poi mi sorgono i primi dubbi: ma il regista (o l’autore, non avendo letto il libro non so quanto sia stato fedele l’adattamento cinematografico) ha mai conosciuto una persona che lavora nel marketing? Ha mai fatto un giro in un dipartimento marketing di una multinazionale?
Ancora più a monte: sa cos’è il marketing?
Il protagonista è laureato in matematica e passa le sue giornate in ufficio a fare non si sa cosa al computer tipo presentazioni in ppt con animazioni impossibili e disegni di alberi o a presentare progetti in improbabili riunioni con misteriosi finanziatori.
Tralasciando il fatto che, senza nulla togliere agli artisti della presentazione in ppt (attività che impiega un buon 60% del mio tempo lavorativo) credo che in un ufficio si faccia qualcosa di più costruttivo, mi chiedo: ma perché uno che si è laureato in matematica deve lavorare nel marketing?
Cioè, santo ragazzo, tu che hai una laurea seria perché devi venire a togliere il posto a me che sono laureata in scienze della disoccupazione?
Non basta tutta la schiera di laureati che ogni anno sforna la Bocconi?
Ma vai a fare l’esperto di matematica o, per citare le parole del protagonista, “Cultore della Materia” da qualche altra parte e non contribuire ad affollare un settore che definire saturo sarebbe un eufemismo…stai al posto tuo a fare cose fighe/strane che noi non capiremo mai!
Lascia le presentazioni ppt a noi!

Ma la cosa più assurda di questo film/libro è che il vice direttore marketing di questa fantomatica multinazionale è una donna e dimostra 25 anni…
ahahahahahahahah grasse risate… una donna di 25 anni vicedirettore marketing di una multinazionale (in Italia): si ,adesso sono proprio convinta, questi non sono mai entrati in un dipartimento marketing!!!!

E' per colpa di questi film con nessuna attinenza con la realtà che sono finita dove sono...dovrebbero proibirli!




mercoledì 30 settembre 2009

menomale che c'è l'oroscopo!

L'idillio astrale continua. Occasioni speciali in campo professionale aprono nuove e fruttuose strade nelle quali anche l'aspetto finanziario gioca un ruolo importante.

Questo il mio oroscopo di oggi, il giorno in cui ho capito che la mia carriera non decollerà mai: il giorno in cui il direttore marketing in riunione con tutto il nostro team e quello della nostra agenzia pubblicitaria mi ha chiamato Dory...

Dory per chi non lo sapesse è la pesciolina svampita e stordita del cartone animato "alla ricerca di Nemo"!

Per una che cerca di raggiungere l'obiettivo condiviso (ndr. da altri e senza il mio parere) di crescere in seniority e di elevarsi dal ruolo di (cito testuali parole) stagista sfigata direi che è un inequivocabile segnale che non c'è trippa per gatti: per te, Dory, miss Italia finisce qui!
Il sogno di ogni persona ambiziosa: sentirsi chiamare col nome di un personaggio dei cartoni animati in riunione con manager e mica manager, amministratori delegati, account, art director e chi più ne ha più ne metta!

Magici momenti, ma menomale che c'è l'oroscopo a farci illudere che ci saranno tempi migliori!

martedì 29 settembre 2009

c'era una volta la promozione

C'era una volta la promozione (o almeno così si diceva in giro).
Uno lavorava, faceva il suo dovere, si dimostrava proattivo, multitasking, problemsolving, sempre sul pezzo, propenso al team working e tante altre belle parole no sense e arrivava questa benedetta gratificazione: se non un aumento di stipendio, almeno ti davano mansioni più senior (tanto per restare in tema "termini da ufficio post-moderno")...

Io ci credevo ( e ci speravo) e invece ho sperimentato sulla mia pelle la "regressione": il contrario della promozione! ebbene si signori miei nel meravglioso mondo della comunicazione anche questo è possibile... continuando di questo passo finisco a leccare i francobolli come il ragionier Fantozzi.

lunedì 14 settembre 2009

Anche lo stagista ha un'anima

Dall'alto della mia esperienza di stagista di professione (dove tale qualifica non ha nulla a che vedere con le mansioni svolte dalla celeberrima stagista Monica), posso modestamente dire di aver visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare.

Voi umani???Certo, ho avuto modo di appurare che lo stagista per l'eletta razza (peraltro in via di rapida estinzione) degli assunti a tempo indeterminato, non è un essere umano: è una creatura ibrida, una sorta di minotauro: metà collega, metà schaivo!

Cari miei quasi-colleghi, ma soprattutta cari i miei ex-colleghi-stagisti neopromossi a quasi-assunti-a-tempo-determinatissimo, sto per rivelarvi una notizia che farà vacillare le vostre certezze...sedetevi e fate un respiro profondo

Recenti studi effettuatti da un team di scenziati dell'univeristà di Oslo hanno dimostrato che LO STAGISTA E' UNA PERSONA!
Ebbene si, su una stampante sono state trovate tracce di dna umano appartenente ad uno della loro specie: la fine del mondo è vicina, gli stagisti stanno mutando e sono sempre di più...SARA' UNO SCONTRO ALLA BLADE RUNNER!

venerdì 11 settembre 2009

In principio era Amanda Woodward

In principio c'era il sogno di una adolescente cresciuta a pane e telefilm e che aveva scelto come modello di vita Amanda Woodward, la perfida bionda superchic di Melrose Place: ve la ricordate? A soli 30 anni aveva già concluso la sua scalata al successo e dirigeva una non meglio identificata azienda che a seconda delle esigenze si trasformava da casa di moda ad agenzia pubblictaria, passando per l'organizzzaione di eventi e arrivando alla cosmetica.

Insomma, cosa può desiderare di più dalla vita una donna bellissima, magrissima, ricchissima, stronzissima e di successo? Adesso direi niente (al massimo una cabina armadio con vestiti divisi per colore), all'epoca quel romanticismo televisivo che aleggiava nell'aria mi aveva portato a pensare: "l'amore, le manca l'amore!".

Amanda, perfida calcolatrice e arrivista, manipolava le persone come burattini, tramava alle spalle di tutti e otteneva sempre quello che voleva con mezzi tutt'altro che leciti, ma immancabilmente la morale americana da serial tv le riservava la triste sorte di quella scaricata dal fidanzato bacchettone di turno che in un momento di epifania riapriva gli occhi e tornava dalla sua dolce, brava e squattrinata ex.

Ma la ruota alla fine ha girato anche per AmandaLaDonnaInCarrieraSingle e dopo mille peripezie (compresa la finta morte) è riuscita a sposarsi e a vivere felice e contenta con il suo grande amore: il sexy multimilionario (sodi ai soldi) Dr. Peter Burns!

E vissero feici e contenti in una villa di Malibù: fine della storia!

A questo punto avevo già deciso: DA GRANDE VOGLIO ESSERE BELLA RICCA E STRONZA COME AMANDA DI MERLOSE PLACE!

Il mio processo di Amandizzazione è inziato molto presto e dal parrucchiere: devo essere bionda!

Raggiunto questo primo obiettivo, sono passata al secondo: "devo essere una super top manager di nonsobene cosa, nel nonsoquale settore" (... ho sempre avuto le idee chiare!!!). Di lì una serie di scelte di vita vincenti: STUDIERO' COMUNICAZIONE (un settore poco inflazionato: che ragazza lungimirante...)

Ho così portato la mia fluente chioma biondofinto a Perugia per 4 anni di paura e delirio conclusi con una laurea presso una non meglio identificata facoltà di Comunicazione Internazionale (scelta dopo una lunga riflessione durata circa 2 min e basata sul criterio "facoltà che non c'è nella mia città")

Non sufficientemente paga delle mie precedenti scelte ho deciso di perseverare nel mio errore e ho trasferito la mia chioma, sempre fluente ma aimè (o per fortuna) non più bionda, a Milano a studiare alla rinomatissima Università delle Veline dove ho conseguito con successo l'ambitissima laurea in SCIENZE DELLA DISOCCUPAZIONE!

A quel punto ero pronta a buttarmi nel mondo del lavoro e a realizzare il mio sogno adolescenziale!

Quello che non avevo calcolato, però, è una grande ovvietà: il tempo passa e le cose cambiano!

I ruggenti anni '80 sono passati, se ne sono andati anche i minimal anni '90 e di Amande nel nuovo millennio non se ne possono produrre più: la festa è finita amiche, C'E' LA CRISI, non lo sapete?!?

A noi ragazze ambiziose cresiute col mito della donna manager in carriera non resta che l'ambitissimo ruolo della stagista sfigata...NON è PROPRIO QUELLO CHE MI ASPETTAVO! Ma questa è un'altra storia...alla prossima puntata!