Mi presento

Maledetta La Moda è un'espressione usata da mia madre quando ti vesti in modo stupidamente inadeguato (es. con i sandali a febbraio o con la pelliccia ad agosto) per amore del fashion. Ho traslato questa espressione su un altro piano per descrivere la situazione in cui mi trovo: stagista a Milano intrattengo una relazione di odio e amore con il mondo della moda mentre cerco di realizzare il mio sogno e diventare bellariccaestronza.

giovedì 22 aprile 2010

Da plancton a team leader il passo è breve

Questo doveva essere un post sull'abusata teoria dell'effetto farfalla: un pretesto per tirare in ballo il vulcano islandese dal nome impronunciabile che grazie alla sua eruzione fuori luogo e fuori misura ha trasformato la mia vacanza messicana in un folle w-end milanese in compagnia dei miei nuovi amici abruzzesi. Avrei probabilmente riflettuto sul fatto che non tutti i mali vengono per nuocere e forse avrei ironizzato sulla nube vulcanica che in realtà è la solita nuvola fantozziana che mi porto sempre sulla testa etc. etc.

Magari sarebbe stato anche carino, ma poi mi sono ricordata lo scopo originario di questo blog: parlare della vita da stagista sottopagata e sottovalutata nel magico mondo della comunicazione e dei miei piani per diventare la nuova Amanda Woodward (bella ricca e stronza per chi non masticasse di telefilm anni '90)...
Nell'ultimo periodo ho scritto di tutto, compreso il controverso post sulla nostalgia da puzza di fumo nei locali pubblici, ma delle pene di noi giovani (e non più giovani) stagisti niente più...
E' vero, mi sono allontanata dalla via maestra, ma che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro ma non ha mai messo tende nel petto dei direttori marketing delle multinazionali?

E così nel frattempo sono regredita da stagista a disoccupata, pardon, diversamente occupata / in cerca di occupazione / mi sto guardando in giro / sto vagliando delle proposte...
Insomma tutte quelle definizioni creative che ti inventi quando incontri i tuoi ex colleghi di università ormai diventati super mega top-manager troppofighi tropporealizzati (o presunti tali). E fidatevi, è una legge della natura, appena smetti di lavorare li incontri tutti: anche quello che si è trasferito da 5 anni in Tibet per diventare monaco buddista!

Nonostante tutto vi confesso che questa non la ritengo affatto una regressione: prima mi alzavo all'alba e dopo aver lottato con le altre macchine per conquistare la pole position al semaforo di piazza 5 giornate e aver scavato con le ruote un fossato attorno all'ufficio in cerca di parcheggio, nella migliore delle ipotesi mi aspettavano 9 ore di schiavitù; adesso mi alzo con calma, mi sposto a piedi (dal letto al bagno, dal bagno alla cucina) e sulle 4 sedie attorno al tavolo trovo sempre e facilmente parcheggio.
Senza contare il fatto che prima ero l'ultima ruota del carro, l'equivalente del plancton nella catena alimentare, adesso sono a capo di un team di 4 elementi: un cactus, una pianta grassa, una pianta di lavanda e una di salvia. Se tutto va bene e il gruppo si dimostra affiatato (e sopravvivono tutti gli elementi) proverò a incrementare gli utili dedicandomi ad altri tipi di piante ;)

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